Aeterni Patris
Padre Tomas Tyn, OP |
A capodanno, passate le 2:00, un mio amico si siede su una sedia in cucina e mi guarda sconsolato. Mi chiedo se per caso abbia bevuto troppo, ma subito lui: "Ah, non ci sono più grandi filosofi cristiani, ci vorrebbe un nuovo Pascal". Io subito provo a fargli qualche nome, ma non è convinto, non conosce nessuno dei nomi che gli faccio, nonostante sia un ragazzo colto. Effettivamente gli avevo parlato di Charles Taylor, gli avevo fatto notare la conversione al cattolicesimo di Vittorio Hösle, ricordato il grande aristotelico cristiano Peter Simpson. Ambedue condividiamo un'antipatia per il neotomismo di Maritain e di Giuseppe Barzaghi, il primo troppo spesso fideista, il secondo troppo spesso razionalista. I tre fenomeni effettivamente significativi e che il mio amico non conosceva, e ne potrei nominare molti altri, ma la mattina dopo ho dovuto subito riconoscere la realtà dei fatti:
1) Charles Taylor sembra più un sociologo cristiano che un filosofo, e nonostante il suo A Secular Age sia un libro interessantissimo la raffinata analisi del processo di secolarizzazione non è bilanciata da una adeguata filosofia della storia, che anzi risente fortemente di quella hegeliana ed quindi non ortodossa. Su perché l'hegelismo non possa mai essere ortodosso, scriverò qualcosa nei prossimi giorni.
2) Vittorio Hösle è sicuramente un uomo dottissimo, ma le sue convinzioni razionalistiche non sono ortodosse per sua stessa ammissione. Consiglio la lettura del suo Gott als Vernuft per poter verificare voi stessi - esiste anche una traduzione inglese.
3) Fenomeni raffinati e intelligenti come Simpson e molti altri eminenti filosofi anglosassoni (nel secolo scorso possiamo ricordare la grandissima Anscombe) non sono sempre in grado di parlare ad uomini di media cultura e possono più che altro fornire nuovi argomenti ai convinti che aiutare la conversione dei dubbiosi.
E quindi? Il mio amico ha, come Dioniso nelle rane di Aristofane nei confronti di Euripide, un pothos, una sorta di rimpianto nostalgico. Ma come tutti noi sappiamo (per chi non lo sapesse ve lo spoilero) alla fine Aristofane fa fare una brutta fine ad Euripide, che si dimostra essere il peggiore dei tragici (anche il giudizio di Aristotele risuona: il più tragico, ma non organizza). Pascal, seppure sia interessante per la purezza delle sue intenzioni, per la sua genialità di matematico, per la sua turbolenta vita, per i suoi ermetici ma profondi pensieri, non è un filosofo, è un apologeta anti-razionalista che rifugge nel fideismo. La scommessa è effettivamente un'interessante argomento retorico contro il freddo teismo razionalista, ma è più una bella immagine che grande filosofia.
Che fare? Chi sarà il nostro Eschilo, che cosa capiterà a noi goffi eracli in cerca di un maestro? La Chiesa ci viene in soccorso:
In questa celeberrima enciclica papa Leone XIII indica il metodo, lo stile e la dottrina di Tommaso d'Aquino come guida per la filosofia cristiana. Ma che cos'è la filosofia cristiana? Perché non ci sono più grandi filosofi cristiani? Dobbiamo rimanere fermi a Tommaso d'Aquino?
Respondeo, indigne: se capiamo Tommaso d'Aquino, ci rendiamo conto che il filosofo è cristiano per accidens. Il grande insegnamento di Tommaso è la separazione (contro gli agostiniani) ma non contraddizione (contro gli averroisti latini) di filosofia e teologia. L'eccellenza nella seconda dipende dall'eccellenza nella prima, ma la prima non ha bisogno della seconda per quanto riguarda il suo oggetto. E' blasfemo, superbo ed eretico chi prova a dimostrare senza la fede le verità rivelate (come la Trinità), ma è debole nella fede e pericoloso per la comunità dei fedeli chi non pensa che la ragione, dono di Dio, possa dimostrare i preambula fidei, le condizioni per la nostra fede. Non si può credere in Cristo vero dio e vero uomo se non si sa che esiste Dio, altrimenti siamo attaccabili da tutti quelli che, utilizzando male la loro ragione, sono giunti alla conclusione opposta. La nostra fede, in quanto vera, deve essere credibile. Altrimenti è incredibile, e solo uno sciocco può credervi. Tornerà quindi ad esserci un grande filosofo cristiano, ovvero un grande teologo, quando tornerà ad esserci un grande filosofo. Altrimenti sono parole al vento, e come dice padre Tomas Tyn, tra un cristiano e un compteiano vince il compteiano. Chi è Tomas Tyn? Uno dei più grandi metafisici del secolo scorso, padre domenicano. Le sue lezioni sono meravigliosi strumenti per addentrarci nel pensiero di Tommaso d'Aquino e, ancora prima, nella philosophia.
Qui la sua vita:
Qui le sue lezioni raccolte:
Qui il canale youtube in cui sono ascoltabili:
Il canale youtube con le registrazioni raccolte
Qui la prima lezione del corso su Tommaso d'Aquino:
La prima lezione su Tommaso d'Aquino
Esiste un suo meraviglioso libro, intitolato Metafisica della sostanza: partecipazione e analogia entis che non allego per motivi di copyright, ma che è acquistabile online o facilmente reperibile digitalmente. Questo libro mi è stato proposto da mio zio, professore di filosofia, ed è stata la prima esposizione che ho avuto alla metafisica. Lo rileggo spesso, e continua a stupirmi.
Esiste già un grande filosofo cristiano passato inosservato agli occhi dell’Europa cattolica, e costui è James Talmage.
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